Stemma

Stemma-Langosco
Stemma Langosco – Stemmario Trivulziano (ed. Carlo Maspoli, Milano 2000).

Scudo: troncato di rosso e di azzurro.

Le rappresentazioni più moderne usano i colori rosso sopra ed azzurro sotto. Esistono anche versioni antiche con i colori invertiti (vedi per esempio in basso lo stemma dei conti di Mede). Quale sia la versione originale è ignoto.

Stemma Massimo - BN
Stemma Langosco

Cimiero: la giustizia vestita di rosso e di azzurro con la spada e la bilancia.

Motto: cum mero et mixto imperio

Corona: comitale.

Cerchio d’oro gemmato, con 16 perle (di cui nove visibili nella blasonatura). Spesso in rappresentazione tollerata con le perle sostenute da punte.

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Il cimiero e il motto si ricollegano direttamente alla carica di Conti Palatini del Regno d’Italia nel Sacro Romano Impero (Comites Palatii: letteralmente Conti del Palazzo) il cui titolo e le relative funzioni – dopo una prima investitura personale a Ottone I di Lomello avvenuta nel dicembre del 999 per mano dell’imperatore Ottone III rendendolo così “una delle figure più influenti gravitanti attorno alla sua corte.”(fonte Treccani) – furono ben presto fatti propri dalla consorteria familiare, che ne adottò i segni distintivi (mantenendoli anche quando la figura del Conte Palatino perse progressivamente di autorità con il declino dell’istituzione imperiale).

Così, diversamente da molti antichi motti familiari (che consistevano in una frase caratterizzante i valori morali di riferimento), in questo caso il motto fa diretto richiamo a prerogative istituzionali. Infatti, nell’alto medioevo, il Conte Palatino esercitava le funzioni sovrane della giurisdizione civile e criminale, e l’espressione giuridica all’epoca utilizzata per descrivere questa potestà esecutrice era: cum mero et mixto imperio”.

Quanto al cimiero, il richiamo alla funzione giurisdizionale è evidente dalla raffigurazione della Giustizia, con la bilancia simbolo di equità e la spada simbolo di potere.

150px-Coa_fam_ITA_langoscoIn alcune versioni dello stemma, l’originario troncato di rosso e di azzurro appare col capo dell’impero, ossia sormontato da un’aquila nera con corona su sfondo giallo. Si trattava di un segno di fedeltà all’istituzione del Sacro Romano Impero il quale, per accreditare una pretesa continuità con l’Impero Romano, adottò l’Aquila delle legioni romane quale simbolo distintivo (ed è ancora oggi il “Bundesadler“, cioè lo stemma della Germania).

Altri stemmi possibilmente legati allo stemma Langosco

Stemma-Lomellini
Stemma dei Lomellini, probabile brisura di quello dei conti palatini e di Lomello (dallo Stemmario Genovese Orsini De Marzo). XVII sec.

Stemma-Meda in Lomellina
Stemma dei conti di Mede in Lomellina – Stemmario Trivulziano (ed. Carlo Maspoli, Milano 2000).

Stemma-dei capitanei di Bascapède
Stemma dei capitanei di Bascapède – Stemmario Trivulziano (ed. Carlo Maspoli, Milano 2000).

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definizione dei colori

Questo servizio è offerto dal Centro Studi Araldici.
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